La ricevuta generica è una forma di documentazione fondamentale per chi gestisce vendite di beni o servizi, ma è essenziale comprendere che ha un valore diverso rispetto alla ricevuta fiscale. A differenza di quest’ultima, che è obbligatoria per chi possiede una partita IVA e include aspetti fiscali, la ricevuta generica funge principalmente da attestazione di pagamento senza implicazioni fiscali. Essa rappresenta una semplice dichiarazione di quanto avvenuto tra le parti. Di solito, la ricevuta generica è seguita dalla ricevuta fiscale, che è necessaria per la regolarità della transazione.
Prima di procedere con la compilazione di una ricevuta generica, è importante chiarire la differenza tra una fattura e una ricevuta. Conoscere le specifiche di ciascun documento ti permetterà di scegliere quello più adatto alle tue esigenze. Se hai dubbi o non sei sicuro di quale sia il documento corretto da utilizzare, ti consigliamo di rivedere cosa comporti ciascun tipo di ricevuta.
Come Compilare una Ricevuta Generica
La ricevuta generica viene generalmente redatta utilizzando un blocco di ricevute generiche, un documento preformattato che include il numero di partita IVA e i dati della tua visura camerale. Questo blocco è composto da due fogli differenti, che sono copie autoricalcanti. Questo sistema consente di redigere simultaneamente due copie: una, denominata CB, viene consegnata al cliente, mentre l’altra, nota come CF, rimane nel blocco per la tua registrazione.
Per tenere le ricevute ben organizzate, è consigliabile:
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- Numerare progressivamente tutti i fogli
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- Inserire la data di emissione della ricevuta
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- Annotare il tipo di prestazione svolta
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- Indicare l’importo totale, incluso l’IVA (se esente, è necessario apporre una marca da bollo da 2€)
Le Voci da Compilare in una Ricevuta Generica
Se ti stai chiedendo quali siano le informazioni da includere nella compilazione di una ricevuta generica, ecco un elenco utile che ti guiderà nella stesura del documento, seguendo l’ordine in cui appaiono sulla ricevuta stessa:
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- Nome e cognome di chi effettua il pagamento
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- Numero della ricevuta, seguito dall’anno di emissione (esempio: 01/2024)
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- Data di emissione della ricevuta
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- Nome di chi riceve il pagamento
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- Ammontare del pagamento scritto in lettere
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- Causale della ricevuta, ovvero il motivo del pagamento
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- Importo del versamento in cifre
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- Firma del destinatario del versamento
L’importo del versamento deve essere indicato sia in lettere che in cifre, inclusi i centesimi. Se desideri, puoi anche scaricare un modello di ricevuta gratuito per avere un riferimento durante la compilazione della tua ricevuta.
Questa tipologia di ricevuta può essere utilizzata qualora non sia necessario rilasciare ricevute fiscali o scontrini. Per esempio, nel caso di un ecommerce al dettaglio, esiste un’esenzione facoltativa che consente l’uso di ricevute generiche. Tuttavia, è fondamentale informarsi sulle specifiche normative che regolano la tua attività, per evitare errori e sanzioni.