In questo periodo di crisi sono molti i giovani che cercano di guadagnare qualcosa in più mettendo in pratica le proprie doti creative. Stiamo parlando della moda del momento, cioè quella di realizzare degli oggetti in Fimo e nelle altre paste polimeriche. Non tutti sanno, però, che è necessario mettersi in regola, anche se le normative burocratiche a riguardo sono ancora poco chiare.
Il Fimo rappresenta una discreta possibilità di guadagno, non in grado di costituire un vero stipendio, ma capace di garantire la soddisfazione di aver venduto il frutto della propria creatività.
Se anche tu sei appassionato del mondo delle paste polimeriche, ma proprio non sai come fare per iniziare a vendere le tue creazioni nel rispetto della burocrazia, questo articolo fa proprio per te.
Per prima cosa, si può cominciare con una pagina personale sui social network o aprendo un blog, da utilizzare come una vetrina per diffondere i propri prodotti tra parenti e conoscenti, sfruttando il passaparola.
In alternativa, si può scegliere di affidarsi ad un sito specializzato nell’e-commerce, che offre la possibilità, gratuitamente o dietro pagamento di una minima quota di iscrizione, di vendere le proprie creazioni in modo indipendente, cedendo una piccola percentuale del ricavato al proprietario del sito.
Per quanto riguarda le leggi, invece, la situazione è ancora poco chiara.
In alcuni casi, l’oggettistica in Fimo è inclusa nelle opere dell’ingegno di carattere creativo, certificata da un documento rilasciato dal proprio Comune di residenza. Le condizioni per rientrare in questa categoria sono che il luogo di lavoro corrisponda con il domicilio, il reddito annuale non superi i 5 mila euro annui e il prezzo di ogni oggetto non superi i cento euro.
In alternativa, si può ricorrere alla certificazione di hobbista, a patto che si possieda un lavoro principale e con le stesse condizioni esposte precedentemente. Per ottenerla, bisogna rivolgersi al proprio Comune, che rilascerà un tesserino per regolarizzare la partecipazione a mercatini e fiere.
Per maggiori informazioni, recatevi presso gli uffici comunali o chiedete più dettagli al vostro commercialista.